VIAGGIO IN MOTO TRA ITALIA E GRECIA

VIAGGIO IN MOTO TRA ITALIA E GRECIA

BIKER ON THE ROAD

Agosto 2019

Insieme ad una coppia di amici abbiamo deciso di visitare la Grecia in moto, loro arrivano dalla Calabria, noi… Da Monza! Per le tappe in Italia, due all’andata e altrettante al ritorno, ci siamo organizzati in anticipo (io ho usato per tutto il viaggio booking) perché in agosto avremmo corso il rischio di non trovare un posto adeguato soprattutto pensando alla moto. Per il giro in Grecia invece ci siamo lasciati più libertà,   in passato è capitato di cambiare itinerario se un luogo non piaceva o se ci veniva consigliato qualcosa di meglio in loco.

Poche cose importanti per viaggiare bene in moto:

Fare un check up completo della moto per non incorrere in brutte sorprese nel bel mezzo di un paese straniero (ma anche in Italia è fastidioso!)

Mantenersi leggeri, e con questo intendo portarsi il meno possibile cercando di avere con sé praticamente tutto. Noi siamo riusciti a far entrare in quel poco anche caffettiera e fornelletto per le pause di emergenza!

Abbigliamento corretto, cadere dalla moto può rovinarti la vacanza anche andando pianissimo, quindi almeno pantaloni lunghi, meglio sarebbe con le protezioni alle ginocchia, giacca leggera con le protezioni (schiena, spalle e gomiti), guanti e casco (sempre allacciato!). Anche se è estate il rischio temporali c’è sempre quindi meglio avere anche tutto l’occorrente antipioggia.

Un’assistenza stradale che includa gli interventi anche all’estero… non si sa mai…

Una buona guida turistica ma soprattutto un buon navigatore!

Tappe in Italia:

Vasto Selva di FasanoMateraCorinaldo

Tappe in Grecia:

Brindisi e Igoumenitsa (traghetto)AgrinioDelfiLoutraki e Micene

Corinto, Sparta e MystraAtenePatrassoPlataria

11 agosto – km 664 – Vasto

Il giorno della partenza si è sempre un po’ tesi, le ultime cose da fare, il riepilogo di quello da portare (io faccio sempre una lista per sicurezza!), caricare la moto senza esagerare e, la cosa peggiore, almeno per me, lasciare i miei piccoli pelosetti per due settimane! So che saranno in buone mani e abbiamo anche la telecamera per vederli e parlare con loro ma, mi capiranno coloro che ne hanno, ci si stringe sempre un po’ il cuore.

Carichi sia di tutto l’occorrente sia di parecchio entusiasmo maciniamo i primi 600 km, facendo una sosta in media ogni 200 km per benzina, cibo ma, soprattutto, per dare pace al mio fondo schiena… Viaggiamo con un T700, e rispetto ad altre moto è comodo ma non è certo un divano!

Dopo otto ore di strada arriviamo finalmente alla prima tappa: Vasto, cittadina abruzzese della provincia di Chieti, sulla riviera adriatica. Alloggiamo in un carinissimo B&B fuori dal centro (Via dei Cascella 16), il proprietario è davvero gentile, la stanza è pulita e fuori c’è una pace che fa prevedere notti di dolce sonno.

Dopo una doccia ristoratrice ci si rimette in moto (letteralmente!) per andare a visitare Vasto Vecchia, da dove si può ammirare il bellissimo “Golfo Lunato” nella zona di Vasto Marina, ho letto che quest’ultima è bellissima e le foto su internet sono meravigliose ma, ahimè, non avremo tempo per visitarla, vorrà dire che si ritornerà appena ci sarà possibile. Dopo aver parcheggiato la moto ci incamminiamo verso la parte vecchia della città, la salita è ardua ma la spettacolare vista dalla terrazza della Loggia Amblingh vale la fatica. Cenando in uno dei ristorantini vista golfo godiamo della bellezza di un tramonto mozzafiato.

Ci concediamo una passeggiatina post-cena e, perdendoci per le stradine del borgo, incrociamo una processione di personaggi in abiti antichi in una sorta di narrazione della storia di Vasto. L’unico neo della serata è stata la chiusura, per l’occasione festiva, delle strade dove noi, e molti come noi, avevamo parcheggiato. Il comune avrebbe dovuto mettere cartelli che ne indicavano la prossima chiusura, ma così non è stato, creando inevitabilmente qualche problemino a chi voleva tornare da dove era venuto. Comodità della moto?  La spingi a mano, anche spenta, e la porti dove vuoi!

Tornati in stanza, stanchi ma felici, dopo aver dato un salutino ai pelosetti via webcam, ci addormentiamo come sassi!

12 agosto – km 1048 – Selva di Fasano

Questa mattina, dopo un’abbondante colazione, salutiamo Vasto e ci rimettiamo in cammino verso la seconda tappa italiana: Selva di Fasano, un comune a 450 km di altezza sul livello del mare, il più alto della provincia di Brindisi. Ad attenderci un piccolo capolavoro della costruzione pugliese, uno splendido trullo, “Il Trullo di Olimpia”, con tanto di patio, e una zona riservata e comoda per tenere la moto.

Abbiamo pranzato con un paio di panini acquistati in un alimentare lì vicino e dopo un po’ di relax ci siamo rimessi in marcia.

Ovviamente non potevamo non approfittare dell’occasione per visitare AlberobelloParcheggiata la nostra due ruote e abbandonata la strada principale ci siamo immessi in una stradina costeggiata da trulli di varie misure, alcune abitazioni e altri negozietti. Inutile dire che ci siamo persi, ma in fondo va bene così, finché non siamo giunti in una via dove i trulli avevano dei simboli particolari sui tetti, uno su ogni tetto, molto suggestivo soprattutto di sera, e, poco dopo, abbiamo raggiunto la Basilica dei Santi Cosma e Damiano.

Le strade erano veramente molto affollate così, dopo esserci fatti tentare dal profumo di pizza che invadeva letteralmente un pezzetto di strada, ci siamo tolti lo sfizio e, una volta sazi, abbiamo deciso di trascorrere la serata al Borgo di Cisternino(consigliatoci dai proprietari del Trullo Olimpia). Un piccolo borgo antico che merita di essere visitato anche se riuscire a trovare un parcheggio, persino per la moto, è un po’ complicato visto che non è possibile entrare in centro e le strade esterne sono letteralmente prese d’assalto.

Passeggiare per le strettissime stradine molto caratteristiche del centro non è così facile, tanto che in alcuni punti si deve passare a senso alternato, ma ne vale la pena. Per non farci mancare niente ci prendiamo un buon caffè e un gustoso pasticciotto. Passata la mezzanotte ci rimettiamo sulla via del ritorno, domani mattina dobbiamo essere a Brindisi alle dieci per incontrare i nostri amici e prendere il traghetto, meglio andare a riposare.  

13 agosto – Km 1113 – Traghetto Brindisi-Igoumenitsa 8,5 ore

Siamo riusciti a non perdere il traghetto e nemmeno i nostri amici. Una volta imbarcate le moto abbiamo raggiunto la cabina e, lasciati i bagagli, abbiamo fatto un giro dell’imbarcazione. Era quasi difficile camminare dalla quantità di gente che aveva occupato ogni angolo disponibile, sia all’interno che all’esterno. Pranzo al sacco con affettati e panini che abbiamo acquistato prima di salire a bordo e non può mancare un buon caffè… ovviamente con fornelletto e moka!

La traversata è stata lunga e farla di giorno ti brucia una giornata di ferie, per fortuna il rientro lo faremo notturno, ma siamo giunti nella patria dei filosofi: benvenuti in Grecia!

Igoumenitsa è una cittadina sul mare con molte spiagge incantevoli ed è ovviamente un punto cardine per il collegamento con l’Italia. Sulla passeggiata ci sono molti bar, ristoranti e alberghi e noi abbiamo prenotato proprio in uno di quelli più vicini al porto per comodità. Dopo aver fatto il check-in ci concediamo una bella cena greca a base di carne e insalate con dentro di tutto e di più, su tavolini vista mare. Peccato che il locale si trovi dall’altra parte della strada e il cameriere deve attraversare ogni volta che ci porta un piatto! Ho temuto venisse investito prima della fine della serata!

Insieme ai nostri amici abbiamo messo a punto le tappe successive e, tra una chiacchiera e l’altra abbiamo fatto notte. Direi che è ora di andare a dormire.

14 agosto – km 1332 – Agrinio

Dopo una notte poco ristoratrice a causa di un materasso troppo duro, stamattina ci siamo alzati un po’ più tardi del previsto e, fatta una lauta colazione, abbiamo puntato le moto in direzione mare, oggi ci rilassiamo un po’.

Costeggiando la spiaggia scoviamo un lido molto carino. Sdraio e ombrellone non si pagano ma abbiamo l’obbligo della consumazione, va bene anche una bottiglietta d’acqua. Ci sembra una buona opzione così ci fermiamo e ci godiamo una bella giornata di sole anche se dobbiamo portarci in spiaggia tutto quello che abbiamo sulla moto. Ci immergiamo in un mare di acqua cristallina e ci concediamo un pranzetto frugale con pochi euro, col caldo la fame diminuisce parecchio.

Alla fine della giornata però il difficile è rimettersi tutto l’armamentario per risalire sulle due ruote perché con le docce della spiaggia resta sempre un po’ di sale, crema e sabbia, mix decisamente pessimo quando ti rivesti. L’arietta fresca della sera però rende tutto più piacevole. 

Raggiungiamo la località di Agrinio, dove abbiamo prenotato un albergo 4 stelle molto carino. Agrinio è una cittadina situata in una zona più interna tanto che per loro agosto è bassa stagione. In giro non si vede molta gente ma il centro è davvero molto carino. Optiamo per una cena in un fast food tipico locale e proviamo il “gyros”, una pita farcita con tzatziki, carne di maiale, pomodori e cipolla (di quest’ultima io ho fatto a meno) e devo ammettere che è buonissima ma riempie davvero troppo. I nostri compagni di viaggio maschietti però riescono a mangiarne due!

Stasera a letto presto perché il mare ci ha cotti e domani mattina si parte presto in direzione Delfi…

15 agosto – km 1510 – passi 17.000 – Delfi

Quanto può fare la differenza una bella dormita? Tantissimo! Mi sento ritemprata e pronta per affrontare la nuova tappa: Delfi.

La strada è tranquilla, poco traffico e poche curve almeno fino agli ultimi chilometri dove si sale parecchio e i tornanti mettono a dura prova il mio stomaco.

Riusciamo a parcheggiare le moto proprio davanti all’Hotel Orfeas, in cui abbiamo prenotato due camere molto carine, mansardate e con un balconcino che affaccia sulla vallata sottostante e sul mare in lontananza.

Pranziamo in uno dei localini vicino all’albergo con piatti tipici greci ed è tutto molto delizioso. Cerco di non cedere troppo alla tentazione e mi mantengo leggera perché ci aspetta una bella camminata.

La strada che porta al sito archeologico è in leggera salita e il giro comincia dal museo che non è grandissimo ma ci sono bei reperti, peccato che le spiegazioni siano in greco, inglese e francese (francese?!) e il nostro inglese è un tantinello scarso quindi capiamo a spanne. Il sito si arrocca su una parete del monte Parnaso, c’è da camminare parecchio ma siamo fortunati, il sole viene coperto per buona parte del pomeriggio da una coltre di nubi bianche, graziandoci dalla calura.

Ammiriamo i resti di importanti edifici come il Tesoro dei Sifni, interamente ricostruito con copie dei materiali originali, e il Tesoro degli Ateniesi, ricostruito con i materiali originali, il Tempio di Apollo, sede dell’oracolo, luogo in cui si recavano i pellegrini per interpellare il dio Apollo per mezzo della sacerdotessa Pizia. Saliamo, non senza una certa difficoltà, allo Stadio nella parte più a nord per poi ridiscendere fino al Tempio di Atena.

Lungo l’ultimo tratto che separa il sito di Apollo da quello di Atena, la montagna ci regala acqua fresca da una fontana incastonata nella parete. Le foto non rendono giustizia al luogo, l’energia che si percepisce non si riesce a cogliere appieno in uno scatto ma spero che basti a far venire il desiderio di visitare questo luogo magico.

Tornati in stanza doccia e caffè (ovviamente la nostra moka) ci rimettono in sesto e intanto prenotiamo gli alberghi per le prossime tre tappe.

Il locale che scegliamo per la cena è un piccolo posticino con i tavolini che affacciano sulla valle sottostante, splendida vista, luna incantevole, aria frizzantina e pizze… terribili! Colpa nostra, non si prendono le pizze all’estero.

Una passeggiata fino all’albergo e a nanna relativamente presto, domani si riparte… destinazione mare!

16 agosto – Km 1830 – Loutraki e Micene

Le nostre partenze sono sempre più a rilento, ma in fondo siamo in vacanza.

La strada per Loutraki è piena di curve. Abbiamo scelto questa località guardando la guida ma ci rendiamo conto che è davvero molto turistica e il mare è sporco, rimaniamo ad osservare un peschereccio con grosse reti laterali che passa a recuperare la plastica e il verdume che ricoprono l’acqua.

Il lembo di spiaggia a disposizione è davvero ristretto tanto che le spiagge liguri sembrano distese immense! Gli ombrelloni e le sdraio sono incollate le une alle altre ma ci adattiamo per poter riposare i nostri deretani. Anche qui ombrelloni e sdraio sono legati alla consumazione e, poiché fa un caldo soffocante, rischiamo la salute con un paio di brevi bagni seguiti da lunghe docce. Nel pomeriggio ci lanciamo in direzione Micene per vedere la Porta dei leoni e la Tomba di Agamennone. Il sito meriterebbe una visita approfondita ma è tardi e ci cacciano.

Per cena optiamo per una sosta a Corinto dove la carne la fa da padrone ed è decisamente ottima. Una tranquilla passeggiata dopo mangiato ci sta e poi ci fa bene sgranchire le gambe dopo tante ore di moto. Per fortuna Loutraki dista pochi chilometri perché siamo abbastanza cotti. Mi sa tanto che tornerò più stanca di quando sono partita, ma sicuramente più felice.

17 agosto – km 1990 – Canale di Corinto, Sparta e Mystra

Oggi il tragitto è piuttosto breve, destinazione: Sparta.

Lungo la strada ci fermiamo per fare qualche foto al Canale di Corinto che unisce il Mar Egeo al Mar Ionio. Noi non siamo stati fortunati, non siamo riusciti vedere quelle grosse navi che passano in quel passaggio così stretto, con pareti di roccia così alte e così vicine, ma deve essere impressionante.

Sparta è una cittadina davvero… Spartana!!! Non so, forse mi aspettavo qualcosa di diverso, il sito archeologico non ha nulla a che vedere con quelli visti fino ad ora, poche rovine che per lo più sembrano abbandonate a loro stesse, carino il museo.

Dopo aver fatto qualche scatto con la statua di Leonida ci siamo diretti verso Mystra, una città medievale dichiarata, nel 1989, patrimonio dell’Unesco che si trova su uno sperone del massiccio centrale del Taigeto, una catena montuosa del Peloponneso. Lungo l’ultimo tratto di strada, in prossimità della città, si rimane colpiti dal Castello e dal Monastero incastonati nella montagna ma siamo arrivati tardi, il sito chiude fra mezz’ora e il cielo plumbeo ci fa temere il peggio e ci costringe a tornare in albergo… appena in tempo! Prendiamo giusto qualche goccia prima che una pioggia torrenziale ci colpisca come una punizione divina.

Per fortuna dura poco, così ci riversiamo per le strade della città “spartana” completamente deserte… ad eccezione del centro. Nella grande piazza, infatti, i locali sono parecchi e noi, affamati a causa di un pranzo frugale a base di insalata, optiamo per un menù a base di carne in un locale in stile pub inglese. Il cibo era ottimo, la musica troppo alta, la gentilezza sublime. Una passeggiata per digerire meglio tutte quelle proteine e si torna in albergo. Domani si va verso l’Attica… Atene ci attende.

18 agosto – km 2226 – Atene

Oggi ho raggiunto, o meglio dovrei dire concluso, i miei primi 46 anni. Anche quest’anno sono fortunata perché li festeggio in viaggio e, per me, non c’è regalo migliore.

Stamattina siamo partiti da Sparta di buon’ora e siamo giunti ad Atene, la capitale greca, dove finalmente faremo una sosta di due giorni e ci potremo riposare un po’. Riusciamo a lasciare le moto in un parcheggio custodito a pagamento (qui i rischi di furto sono altissimi!) vicino all’Ariston Hotel dove abbiamo prenotato due stanze molto carine e confortevoli. Siamo un po’ lontani dal centro ma vicinissimi alla fermata della metropolitana con la quale ci si muove comodamente per la città. Peccato che siano le tre passate e la fame non ci dà tregua.

Ci fermiamo in piazza Syntagma nel primo posto aperto che troviamo e ordiniamo dei piatti tipici locali esageratamente buoni ma altrettanto esagerati nelle dimensioni tanto che nessuno riesce a finire il proprio. Ci immettiamo nelle stradine del quartiere Plaka, proprio sotto l’acropoli, sbirciando (e comprando!) tra i vari negozietti che incontriamo, e sono tanti! Alle sei abbiamo appuntamento con una guida per visitare l’Acropoli, patrimonio dell’Unesco dal 1987. Noi siamo puntuali, la guida meno. Insieme a noi ci sono tre famiglie italiane con un’orda di bambini al seguito e perdiamo altro tempo. Riusciamo a fare un giro veloce perché il sito ci sbatte fuori alle 20. Abbiamo visto poco e ascoltato meno ma abbiamo fatto molte foto.

Propilei, un imponente colonnato, ci accolgono all’ingresso con la loro maestosità.   Proseguendo per la Via Panatenaica ammiriamo sulla destra il Tempio di Atena Nike per poi giungere al simbolo dell’acropoli: il Partenone, il più grande tempio dorico mai costruito dedicato alla dea Atena. Più a nord si arriva all’Eretteo, un santuario con un portico sorretto da cinque Cariatidi, ma sono copie, le originali sono custodite nel Museo dell’Acropoli.

Finito il giro è già sera, la città è letteralmente presa d’assalto ed è piena di vita, locali, luci, musica e profumi deliziosi. Peccato che io mi senta male e siamo costretti a tornare in stanza. Mi riprendo quel tanto per ritornare in loro compagnia e mangiare qualcosa. Meno male che mi porto sempre dietro una piccola farmacia ambulante.

19 agosto – passi 15.596 – Atene

Oggi la moto è rimasta a riposo e noi ce la siamo presa un po’ più comoda. Facciamo un giro della città passando da piazza Monastiraki a piazza Syntagma, tra negozietti e localini carini ma, in un momento di follia, abbiamo optato per un pranzo da Mc Donalds… no comment. Nel pomeriggio avevamo in programma di visitare il Museo dell’Acropoli ma sfortuna vuole che proprio oggi chiuda prima e dobbiamo fare tutto di corsa! Non so perché ma ho come un déjà vu. Per fare una cosa molto turistica prendiamo il trenino per fare un giro panoramico della città. Scendiamo a Parka per vedere da vicino l’Arco di Traiano e le rovine del Tempietto alle sue spalle. Ceniamo in un ristorantino un po’ defilato, in una stradina poco trafficata, caro come pochi ma buono da morire, le pappardelle ai funghi sono squisite!

Per paura di rimanere a piedi con la chiusura della metropolitana torniamo in albergo e ci facciamo una moka della staffa prima di andare a dormire. Posso dire che per noi la caffeina contro la stanchezza non vince mai.

20 agosto – km 2436 – Patrasso

Lasciamo Atene, il suo fascino e la sua storia e ci dirigiamo verso Patra (Patrasso).

Patrasso è una città sul mare molto trafficata, vi è il grande porto, importante collegamento con le città italiane di Ancona, Bari, Venezia e Trieste, e la stazione ferroviaria che costeggia il mare.

Il nostro albergo, l’Astir, ha la vista sul porto e una cosa fantastica… la piscina sul tetto! Appena ci “szavorriamo” ci concediamo un panino per rifocillarci e ci fiondiamo in piscina per rilassarci. Non c’è quasi nessuno e l’ambiente è tenuto piuttosto bene, ci sono sdraio, tavolini e una piccola zona bar, praticamente stiamo a mollo per ore con una bevanda in mano!

La sera andiamo a conoscere la città ma col buio si vede poco. Per cena scoviamo un bel ristornate appartato con una bella terrazza che affaccia sulle Mura del Kastro, il Castello di Patrasso costruito nel VI secolo d.C. le cui mura servirono a proteggere la città dagli attacchi degli invasori. Il cibo è ottimo, i proprietari cortesi, e il vino ci rende più allegri e chiacchieroni ma finiamo per fare tardi e domani mattina abbiamo la sveglia presto. Però facciamo una strana scoperta, i locali, anche se sono aperti, non servono il caffè dopo le 23.00! Non siamo riusciti a capire il perché, forse un’ordinanza della città, non ci è dato sapere ma… per fortuna noi abbiamo la nostra amata caffettiera.

21 agosto – km 2696 – Plataria

Ormai siamo in dirittura di arrivo per la parte greca, prossima tappa: Plataria.

Situata a poca distanza da Igoumenitsa ci sembrava un luogo comodo e carino, almeno sulla carta, per trascorre qualche giorno di mare prima della partenza. Questa volta abbiamo optato per un appartamento, l’Armonia Apartment e anche qui possiamo apprezzare l’ospitalità e la cortesia del popolo greco.

Prima di fiondarci al mare facciamo incetta di cibo in un supermarket vicino all’abitazione, stasera si cucina all’italiana!

Il mare è pulito ma pieno di alghe, la spiaggetta non è affollata e ci godiamo un lungo pomeriggio di relax fino a che gli splendidi colori del tramonto non ci congedano.

Un bagno solo non è il massimo per quattro persone ma ci si adatta e poi tutti in cucina, stasera pasta alla carbonara! Oddio, non proprio originale perché non abbiamo trovato il formaggio… ma almeno la pasta era al dente. La fame è tanta, la nostalgia della nostra cucina idem e il piatto, che per gli uomini sono diventati due, si fa mangiare. Trascorriamo il resto della serata all’esterno, c’è un piccolo patio con un pezzetto di giardino in cui un albero di ulivi, sotto il quale hanno parcheggiato le moto, è il padrone incontrastato. L’aria è frizzantina, siamo rilassati e il sonno inizia a farsi sentire.

22-23 agosto – km 2872 – Matera

Una bella colazione abbondante e ci rimettiamo in moto. Stanotte abbiamo il traghetto di ritorno e vogliamo passare l’ultimo giorno in qualche bella spiaggia. Ci consigliano una caletta non troppo lontana ed in effetti l’acqua è spettacolare ma la spiaggetta è piccola e molto affollata. Ci fermiamo qualche ora poi ci spostiamo in un’altra poco distante dal porto di Igoumenitsa, il mare non è cristallino come nella caletta ma è pulito e la spiaggia è una piazza d’armi.

Quest’ultimo giorno passa velocemente e per cenare scegliamo lo stesso ristorantino che ci ha accolti al nostro arrivo.

Il traghetto parte a mezzanotte e mezzo e la fila per il check-in è piuttosto lunga ma fortunatamente sono veloci e ce la caviamo in fretta. Peccato che l’imbarcazione sia in ritardo e alla fine partiamo alle due di notte. Per fortuna in cabina c’è la doccia! Ne avevo proprio bisogno. Pensavo avrei avuto difficoltà a dormire invece sono crollata subito e il viaggio è volato.

Arriviamo a Brindisi… in orario! Il capitano deve aver messo il turbo durante la notte. Colazione con moka e brioches e si ritorna sul suolo italiano.

Salutiamo i nostri impareggiabili compagni di viaggio e ci lanciamo verso la nostra prossima tappa: Matera.

Abbiamo prenotato un appartamentino vicino al centro, La Casetta al 21, e il gentile proprietario ci ha spiegato in maniera dettagliata, con tanto di cartina e informazioni dattiloscritte, un possibile tour per riuscire a vedere il più possibile in un giorno solo. Fortunatamente riusciamo a fare tutto a piedi.

Matera è una città spettacolare, unica al mondo. Ci perdiamo per le stradine della Città Vecchia tanto che a volte dobbiamo usare il navigatore per ritrovare i punti di riferimento segnati. L’occhio non sembra riuscire a stare dietro ai mille scorci che incrociamo, fra stradine con case arroccate nella roccia e il panorama verdeggiante che circonda la città ci sembra di essere in una realtà parallela.

Ceniamo in un ristorantino con una splendida vista ma scopriamo che le pizze orribili le fanno anche in Italia.

Di sera la città si illumina creando un paesaggio da fiaba. Una passeggiata romantica fa sempre bene…

24 agosto – km 3436 – Corinaldo

Lasciamo la magia di Matera e puntiamo verso la provincia di Ancona: Corinaldo.

Sette ore di moto mi hanno un pochino sfiancata ma il posto merita decisamente. Abbiamo prenotato una stanza all’interno del borgo, o meglio, la nostra si trova nella parte alta della cinta muraria che lo circonda, è carino, pulito e riservato.

Corinaldo è uno dei borghi più belli d’Italia ed è veramente suggestivo, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Il luogo si riesce a girare tranquillamente a piedi in una giornata. Restiamo affascinati dalle sue chiese, dai palazzi gentilizi, le sue numerose torri, la Porta di Santa Maria del Mercato, con un ponte levatoio e un portone, la Via dei Landroni, un corridoio-porticato ricavato dalla sopraelevazione di edifici settecenteschi posti su via del Corso, e Piazza Fontana.

 L’Hotel I Tigli, dove alloggiamo, era un antico convento delle Benedettine e prima di cena ci permettono di fare una gita turistica della parte più antica e conservata. Scendiamo a meno 7,5 metri dal livello della strada nelle antiche “neviere”, delle celle in cui veniva riposto il ghiaccio per conservare il cibo, ma anche senza fa piuttosto freddino. Vi è anche una vecchia cisterna, collegata con un pozzo sovrastante che si trova proprio nel chiostro, in cui raccoglievano l’acqua piovana. Alcune parti della struttura sono state modificate per renderlo un ristorante e un B&B e subito il pensiero corre a come doveva essere vivere in quel luogo nel periodo in cui il convento era in piena attività.

Ceniamo nel loro ristorante e tra l’ottimo cibo e un vino spettacolare riusciamo a mala pena a raggiungere il letto.

25 agosto – km 3916 – Rientro a casa

Siamo al rush finale, gli ultimi chilometri, quasi 500, ci separano da casa e dai nostri pelosetti. Il traffico è davvero intenso, in alcuni punti le code sono ferme per chilometri con la gente che esce dall’auto per capire cosa succede. Con la moto la sfanghiamo abbastanza bene anche perché restare sotto il sole su due ruote non è il massimo.

Questo viaggio è stato molto intenso, abbiamo toccato molte località e macinato molti chilometri in due settimane ma ci sentiamo più ricchi di quando siamo partiti, anche se non nel portafoglio! Ma sono sempre più convinta che i soldi spesi per viaggiare siano i meglio spesi della mia vita.

Susanna Traveller

Amante dei viaggi, avida lettrice, scribacchina per piacere, Visual Merchandiser di professione, sono sempre in movimento nel lavoro, nella vita, con la mente e per passione. Sono decisamente una multipotenziale...

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