UN VIAGGIO IN MOTO PER LA CROAZIA

UN VIAGGIO IN MOTO PER LA CROAZIA

Un viaggio on the road tra storia, spiagge e natura selvaggia

Questo è il mio primo viaggio in moto, anche se non è mio l’onere di guidare, stare dietro non è che sia proprio una passeggiata, ma molto dipende dalla moto. Noi partiamo con un Ducati Monster e lo spazio per il passeggero è accettabile all’inizio, ma nella lunga percorrenza abbiamo dovuto ricorrere ad alcuni accorgimenti. Ovviamente anche il necessario per due settimane si riduce al minimo: uno zainetto da 20 litri e una borsa da serbatoio a cui sono state aggiunti due marsupi laterali. Insomma il minimo indispensabile che, ovviamente, comprende anche la nostra caffettiera e il caffè.

Poche cose importanti per un viaggio in moto più sicuro:

Fare un check up completo della moto per non incorrere in brutte sorprese nel bel mezzo di un paese straniero (ma anche in Italia è fastidioso!)

Mantenersi leggeri, e con questo intendo portarsi il meno possibile cercando di avere con sé praticamente tutto. Noi siamo riusciti a far entrare in quel poco anche caffettiera e fornelletto per le pause di emergenza!

Abbigliamento corretto, cadere dalla moto può rovinarti la vacanza anche andando pianissimo, quindi almeno pantaloni lunghi, meglio sarebbe con le protezioni alle ginocchia, giacca leggera con le protezioni (schiena, spalle e gomiti), guanti e casco (sempre allacciato!). Anche se è estate il rischio temporali c’è sempre quindi meglio avere anche tutto l’occorrente antipioggia.

Un’assistenza stradale che includa gli interventi anche all’estero… non si sa mai…

Una buona guida turistica ma soprattutto un buon navigatore!

Tappe durante il tragitto

Omisalj, sull’isola di Krk

Un giro sull’isola di krk

La meravigliosa natura di Plitvice

Starigrad-Paklenica, dove le montagne toccano il mare

Zadar, città storica dal dolce suono

Omis e la rievocazione storica

Spalato, la penisola storica

Trogir, incantevole isolotto

Dubrovnik, la Ragusa italiana

Omisalj, prima tappa sull’isola di Krk – km 503

Il tragitto per Omisalj, la nostra prima tappa, è stato piuttosto scorrevole, tra una sosta per la benzina e una per un toast, nonostante il forte traffico soprattutto alla frontiera, in meno di otto ore siamo arrivati a destinazione. Per raggiungerla dobbiamo attraversare un ponte a pagamento perché la città si trova sull’isola di krk, la più grande della Croazia, e Omisalj, la città più antica dell’isola, si trova a 80 metri sul livello del mare godendo di una vista mozzafiato sul Golfo del Quarnero. Il suo centro storico è pedonale ed è un insieme di tante viuzze molto strette.

L’appartamento che abbiamo prenotato si trova a due passi dal mare, in una zona un po’ distante dal centro città ma con un minimarket ben rifornito. Dopo aver alleggerito la moto raggiungiamo la zona centrale per la cena.

Scegliamo uno dei ristorantini che si trova sulla piazza principale, su cui s’affacciano la chiesa parrocchiale dell’Assunzione di Maria (Uznesenja Marijina) col suo campanile, la Loggia civica (Gradska loža) e la cappella di Sant’Elena (Sv. Jelena). L’Ulivka è un ristorante a conduzione familiare con una cucina di piatti tradizionali a base di prodotti prevalentemente locali. Scegliamo antipasti e primi a base di pesce e per dolce crepes alle noci… tutto squisito!

Sazi ci godiamo l’atmosfera del luogo e vaghiamo per le strette vie del centro. Ai margini della rupe c’è una passeggiata delimitata da un muretto, ideale per una serata romantica di pace e quiete. Con lo sguardo assorto ad ammirare la splendida vista sul porticciolo, sulla spiaggia e sulla passeggiata del lungomare, in un silenzio surreale, concludiamo la nostra serata.

Il mattino presto facciamo una puntatina al mare. Il punto più vicino non ha spiaggia ma una struttura costruita dall’uomo costituita da lastroni di cemento che però si integrano bene con le rocce e che permettono agli avventori di poter fare il bagno e prende il sole tranquillamente.

Per fortuna noi siamo muniti di materassino (una meraviglia che occupa pochissimo spazio sulla moto ma che necessita di tanto fiato per gonfiarlo e tanta pazienza per richiuderlo!) e la nostra schiena è salva. Ma non essendo grandi amanti del dolce far niente sotto il sole cocente, duriamo poco e ci rimettiamo subito in marcia alla scoperta dell’isola.

Un giro sull’isola di krk – km 561

Iniziamo il nostro giro dalla città di Malinska, sul versante occidentale, il cui porto è uno degli scali per l’esportazione più importanti dell’isola e dove mangiamo un gelato sublime.

Raggiungiamo la città di Krk, nella parte sud-ovest dell’isola, e scopriamo una città circondata da una cinta di mura che corrono lungo tutto il suo perimetro. Le oltrepassiamo attraversando una delle quattro porte di accesso oltre la quale ci ritroviamo in un intrico di vie e viuzze. Visitiamo la Cattedrale, costruita sui resti delle terme romane e risalente al V secolo, il Convento francescano ed il Monastero benedettino con le rispettive chiese (XII e XIII sec.) e infine raggiungiamo Vela placa, la piazza principale della città, la cui bellezza è completata da un pozzo rinascimentale.

Curiosità: Secondo alcuni studiosi sembra che la città venga menzionata da Omero nell’Odissea con il nome di Koureto.

Il cielo sembra volgersi al brutto così ci dirigiamo verso Vrbnik, un piccolo borgo antico arroccato sul mare. L’area è circondata da vigneti dove viene prodotto la Vrbnicka Zlahtina, un delizioso e rinomato vino bianco, e dove si può percorrere una viuzza chiamata Klancic che, con i suoi 50 centimetri di larghezza, pare sia la via più stretta del mondo!

Facciamo un veloce passaggio da Cizici e Soline prima di rientrare ad Omisalj e ci godiamo degli splendidi paesaggi sul mare.

La meravigliosa natura di Plitvice – km 805

Oggi ricarichiamo la moto e lasciamo la costa per l’entroterra. Non incontriamo molti posti dove fare una sosta, così pranziamo al sacco (per sicurezza ci eravamo preparati un paio di panini e del caffè) in mezzo alla natura. Raggiungiamo Korenica, una città della Croazia ubicata sul margine occidentale della pianura omonima, nella regione della Lika e di Segna, a pochi chilometri da Plitvice.

Dopo esserci sistemati a Villa Jelena, dove abbiamo prenotato un appartamentino, girovaghiamo un po’ per il centro. Abbiamo decisamente bisogno di sgranchirci le gambe! Imbocchiamo una strada che sembra non finire mai e raggiungiamo un ristorante-pizzeria immerso nel nulla. Affamati decidiamo di fermarci per cena. Ci è andata bene, le pizze sono buone e l’ambiente è carino.

Si dice che il ritorno sembri più breve dell’andata, e spesso abbiamo avuto questa sensazione, ma non in questo caso, infatti, ci fermiamo spesso con il naso all’insù. Complice l’assenza di lampioni, restiamo ad ammirare uno splendido cielo limpido incastonato di stelle che sembrano più grandi di quanto mi sia mai capitato di vedere

Al mattino presto raggiungiamo il Parco Nazionale di Plitvice in cui è possibile ammirare una successione di 16 laghi con un disegno molto particolare. Ogni lago si svuota nel lago successivo da una o più cascate, il che rappresenta un totale di 92 cascate su un dislivello di 133 m, per questo è molto più comunemente conosciuto come le Cascate di Plitvice. Il parco è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO

La coda all’ingresso è un po’ lunga ma ce la caviamo in un’oretta. E’ il vantaggio del viaggio in moto. Per raggiungere la parte più alta del parco prendiamo un autobus per poi incamminarci lungo un percorso in discesa.

Lungo il tragitto, spesso su passatoie di legno che attraversano piccoli laghetti, incrociamo una miriade di cascate di piccole e medie altezze in uno scenario mozzafiato. Purtroppo, le indicazioni scarseggiano e quelle poche presenti non sempre sono di facile comprensione. Finisce che ci perdiamo, o almeno quella è la sensazione che abbiamo! Almeno fino a quando non raggiungiamo la cascata più alta, la Veliki Slap (“grande cascata” in croato) che con i suoi 78 metri di altezza è uno spettacolo della natura. Si trova alla fine dei laghi inferiori e pare sia splendida anche d’inverno, quando ghiaccia completamente.

Camminiamo davvero molto ma mangiamo davvero poco. Erroneamente ci siamo portati solo della frutta convinti che avremmo trovato posti in cui rifocillarci ma o non li abbiamo visti o li abbiamo mancati. Quando ci sentiamo sazi di tutto quel bel vedere, ritorniamo alla moto. Prima di rientrare in appartamento ci fermiamo al market a prendere qualcosa per cena e per la colazione di domani e ovviamente, da buoni italiani, compriamo tutto l’occorrente per due spaghetti alla carbonara.

Starigrad-Paklenica, dove le montagne toccano il mare -km 905

Percorriamo il tragitto tra Korenica e Starigrad-Paklenica un po’ in apprensione perché non siamo riusciti ad incrociare un distributore per molti chilometri e non ci siamo premurati di fare il pieno prima della partenza rischiando di rimanere a piedi.

L’appartamento che abbiamo prenotato non è molto distante dal mare e, dopo essere stati accolti da una coppia davvero carina, ci lanciamo in direzione mare. Devo ammettere che fino ad ora abbiamo riscontrato nel popolo croato molta disponibilità e gentilezza.

La spiaggia è una distesa di sassolini così, per non far soffrire i nostri piedini compriamo delle scarpette adeguate in una delle casette di legno adibite a negozietti che si trovano sul lungo mare. L’acqua è cristallina e molto fredda ma con la canicola di oggi è una vera benedizione.

Dopo una giornata di mare con un pranzo fugace, per cena ci lasciamo conquistare da uno dei ristorantini del centro dove gli spaghetti ai frutti di mare non sono male ma la grigliata di carne è davvero ottima.

Il giorno seguente abbiamo in programma la visita ai fondali con il semi-submarine. Ci imbarchiamo su di un piccolo natante rosso fiammante con la parte sottostante ricoperta di grandi oblo attraverso i quali osservare la fauna locale mentre sulla parte antistante si può godere della bellezza della costa. Un’esperienza carina, soprattutto per chi, come me, è una frana in acqua e non ha mai frequentato i fondali marini.

Dopo la gita subacquea un bagno rinfrescante ci sta ma non riusciamo a stare fermi così prendiamo la moto e andiamo a fare un giro nei dintorni.

Costeggiando il mare incappiamo in un’antica costruzione, purtroppo in stato di abbandono, formata da una base quadrangolare e una torre di avvistamento, che si trova su un lembo di spiaggia sabbiosa. Leggiamo su un pannello informativo che si tratta di Vecka Kula, una struttura costruita con l’intento di difendere le città vicine da possibili attacchi da parte dei turchi.

Rimaniamo su quella splendida spiaggia fino al tramonto godendoci un momento di pace lontano da tutti, c’eravamo praticamente solo noi.

Se ci si stanca del mare, a Starigrad è possibile vivere un’esperienza unica nel Parco Nazionale di Paklenica che comprende due canyon: Mala (Piccola) Paklenica e Velika (Grande) Paklenica. Si possono fare lunghe passeggiate costeggiando il torrente, intraprendere un trekking un po’ più impegnativo, rischiare un’arrampicata (se si è esperti!) o fare rafting.

Il cielo si tinge di scuro, nella piazza sono in corso i festeggiamenti (oggi è il 15 di agosto ed è festa nazionale) con grandi griglie che riempiono l’aria di un profumo delizioso. Da lontano i lampi sembrano fuochi d’artificio naturali. Questa notte potrebbe piovere…

Zadar, città storica dal dolce suono – km 952

Col nuovo giorno ci rimettiamo in moto, nonostante il tempo sembri essere inclemente, e facciamo una puntatina a Zadar (o Zara). Girare la città sotto l’acqua, imbacuccati dalla testa ai piedi, non è il massimo ma ce la siamo cavata bene. Il centro, circondato dalle mura costruite dalla Repubblica di Venezia, è davvero ricco di storia. La Porta Terraferma, su cui è visibile S. Grisogono a cavallo e il possente Leone di S. Marco, divide il centro storico dalla grande fortezza esterna. Le chiese sono molte tra cui quella:

– di San Donato, un monumento bizantino a pianta circolare costruito sul selciato di un foro romano;

di Santa Maria, fondata nel 1066 con annesso il monastero benedettino mentre il campanile romanico lombardo venne annesso nel 1105;

di San Grisogono, costruita nel VI secolo sul sito di un antico mercato romano;

la Cattedrale di Santa Anastasia, considerata una delle più belle della Dalmazia. Precedentemente fu dedicata a S. Pietro ma nell’ 811 venne dedicata a S. Anastasia dopo che l’imperatore Niceforo I vi donò le ceneri della Santa.

Bello il Foro Romano, fondato dal primo imperatore romano Augusto. Occupa un vasto piazzale fra le chiese di S. Donato e S. Maria, dove sono ancora visibili la pavimentazione lastricata, la scalinata che conduce al portico, le pareti del tabernacolo e un architrave, nonché sarcofagi, urne e iscrizioni varie.

Ma la grande particolarità della città è lo spettacolare Organo marino di Nikola Bašić, una gradinata in pietra che scende in mare mentre le onde scuotono canne sottomarine facendole suonare soavemente, progetto che ha ottenuto il prestigioso premio europeo Urban Public Space.

Omis e la rievocazione storica – km 1114

Continuiamo a costeggiare la Croazia raggiungendo una piccola cittadina costiera molto particolare, Omis (o Almissa), la città dei pirati. Nel periodo del basso medioevo, infatti, era nota come principale rifugio dei pirati che mettevano in difficoltà le città dalmate e i convogli mercantili veneziani e italici. Noi avremo la fortuna di assistere, durante la serata del 18 agosto, alla rievocazione storica della battaglia che i pirati condussero contro le navi della Serenissima.

Dopo aver lasciato nell’appartamento, a due passi dal mare, tutti gli indumenti antipioggia ad asciugare, andiamo a perlustrare la città che presenta molti edifici del Rinascimento e del Barocco. Ci arrampichiamo lungo una stradina che sale fino a raggiungere la Fortezza Mirabella Peovica da cui godiamo di una vista mozzafiato sulla città, le montagne, il fiume e il mare.

Sulle pareti rocciose gli esperti di arrampicata potranno vivere un’esperienza incredibile, sul fiume Cettina, gli appassionati di rafting non si annoieranno di certo, e sulla cittadina che affaccia sul mare, trascorreranno giornate ristoratrici.

Il 18 agosto, scopriamo una serata davvero particolare, la rievocazione sul mare della battaglia che i pirati ebbero contro la flotta della Serenissima nel XIII secolo. La costa, come le strade e la città si popolano di così tanta gente che è quasi impossibile muoversi con qualsiasi mezzo, persino con la moto. Ci godiamo un bellissimo spettacolo, anche se ovviamente non capiamo una parola perché non conosciamo il croato. Per cena scegliamo un ristorantino sul mare proprio vicino al nostro appartamento, l’Aga Restaurant, in cui possiamo apprezzare un’ottima cena coccolati dal suono del mare e da un manto di stelle incredibili.

Spalato, la penisola storica – km 1202

Spalato è situata su una penisola che affaccia sul mare Adriatico fondata dai greci tra il III e il II secolo a.C. ed è un labirinto di strade su cui si affacciano bar e negozietti di ogni genere ma anche, e soprattutto, meravigliosi capolavori storici ed è una tappa facilmente raggiungibile da Omis.

Iniziamo il giro con il Palazzo di Diocleziano, che con la sua cinta muraria si erge al centro della città e affaccia sul mare. Venne fatto costruire dall’imperatore Diocleziano intorno al 300 a.C. come sua dimora e vi rimase in pianta stabile gli ultimi anni della sua vita. Ha la pianta tipica del Castrum, l’accampamento militare romano, con quattro torri quadrate agli angoli della cinta muraria e, all’interno, due strade perpendicolari che si intersecano ad angolo retto. Per entrare vi sono quattro porte, di cui una con affaccio sul mare.

All’interno della struttura visitiamo la Cattedrale, il Tesoro, la cripta, il battistero (ex tempio di Giove) e saliamo sul campanile, prova ardua per le mie vertigini!

Nel 1979 è stato iscritto dall’UNESCO nell’elenco di siti e monumenti del Patrimonio dell’Umanità.

Girovaghiamo per i dedali della città e pranziamo al sacco vicino a vecchi capitelli lasciati alla mercè dei passanti in una piccola area verde antistante la Cattedrale e ad un certo punto veniamo colti di sorpresa da alcuni centurioni romani che si aggirano per la città.

Trogir, incantevole isolotto – km 1272

A pochi chilometri da Spalato ci imbattiamo in un’isoletta veramente incantevole, Trogir. Con oltre duemila anni di storia e un numero impressionante di edifici barocchi e rinascimentali è stata dichiarata anch’essa Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Circondata da una cinta muraria è collegata con un ponte alla terra ferma ed uno all’isola di Čiovo. Ci godiamo la vista dal campanile della Cattedrale di S. Lorenzo, il castello del Kamerlengo, l’incantevole piazza e il caotico lungomare dove ne approfittiamo per mangiare un bel gelato prima di rientrare ad Omis.

Dubrovnik, la Ragusa italiana – km 1516

Per la nostra prossima tappa alloggiamo in un appartamento a Slano, una piccolissima cittadina sul mare, dove il nostro balconcino ha una vista pazzesca su un’insenatura marina.

Alleggerita la moto ci lanciamo a visitare una delle città più belle della Croazia, Dubrovnik. Con le sue imponenti mura, lunghe quasi due chilometri, con cinque forti e sedici torri e bastioni, è una città impressionante. Non appena mettiamo piede oltre le mura però un diluvio si abbatte sulla città, le strade diventano fiumi e ogni gradone una cascata. Per fortuna dura poco o avremmo avuto bisogno di una barca!

Camminiamo lungo le mura e ci perdiamo per i vicoli, passiamo dal Palazzo Sponza, un magnifico edificio rinascimentale del XVI secolo, con un cortile interno e un’elegante loggia poggiata su sei colonne, e dal Palazzo del Rettore, un edificio in stile gotico, con aggiunte e modifiche in stile rinascimentale e barocco, vi viveva il Rettore di Dubrovnik durante il suo mandato. La Cattedrale dell’Assunzione della Vergine, la Sinagoga, una delle più antiche del mondo, il Monastero Domenicano e la Chiesa di S. Biasio.

Decidiamo di salire sulla funicolare che porta sul monte Srd e la vista è spettacolare ma di sera, quando il sole cala verso l’orizzonte creando uno spettacolo della natura tra cielo e mare mentre la città, nel mezzo, si illumina, diventa magica. Un’esperienza incredibile e imperdibile!

Ritorno ad Omjsali, ultimi giorni di assoluto relax e rientro – km 2114 – km 2664

Il rientro ad Omjsali prevede il passaggio della doppia dogana nel piccolo lembo di terra della Bosnia, ma, a differenza dell’andata, becchiamo parecchi chilometri di coda. Per fortuna in moto, facendo le dovute attenzioni su una strada piena di curve e molto stretta, sorpassare per non restare sotto il sole cocente non è stato facile ma fattibile.

Dopo quasi duecento chilometri, che si accumulano a tutti quelli fatti fino ad ora, abbiamo dovuto apportare una modifica alla moto perché la strada era ancora lunga e il dolore iniziava a farsi sentire troppo e troppo spesso. Un cuscino gonfiabile posizionato sulla parte finale della sella e scocciato ad opera d’arte (mi odieranno i motociclisti!) mi ha permesso di proseguire senza grossi problemi. Risolto un problema ne arriva un altro: una pioggia torrenziale subito dopo un tunnel di quasi sei chilometri, imboccato con il sole e concluso con il diluvio. Sembrava di essere entrati in un’altra dimensione.

Arriviamo oltre il ponte verso le nove di sera, è stata una lunga giornata motociclistica, e non abbiamo prenotato niente. Per fortuna in una stradina leggiamo un cartello con su scritto “free apartment” e ci fermiamo a chiedere ad una ragazzina nel cortile che subito chiama la nonna. Gentilissimi, ci mostrano un bell’appartamento grande, con due camere, soggiorno e cucina, ma soprattutto un bel terrazzino vista mare, a soli € 50 a notte. Faticavamo a crederci.

Finalmente rilassati, andiamo a cena allo stesso ristorante del primo giorno, solo che questa volta la crêpe l’ho presa al cioccolato, lo so, sono troppo golosa!

Gli ultimi giorni li abbiamo trascorsi tra passeggiate, relax in spiaggia, pranzi in terrazza e cene nei vari ristorantini della città e a chiacchierare con le persone che sono davvero di una gentilezza impagabile.

Il rientro è stato lungo e a tratti bagnato, ma oramai ci siamo abituati. Lunghe code, soprattutto al confine con la Slovenia, ma la moto è comoda almeno da quel punto di vista. In Croazia abbiamo visto molto ma c’è ancora davvero tanto da vedere, sia nell’entroterra che sulle isole, che sono un numero ragguardevole, così ci siamo ripromessi di ritornare, infondo non è così lontana… ed è splendida.

Susanna Traveller

Amante dei viaggi, avida lettrice, scribacchina per piacere, Visual Merchandiser di professione, sono sempre in movimento nel lavoro, nella vita, con la mente e per passione. Sono decisamente una multipotenziale...

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