PIZZIGHETTONE, UN INCANTEVOLE BORGO SUL FIUME ADDA

PIZZIGHETTONE, UN INCANTEVOLE BORGO SUL FIUME ADDA

Gita fuori porta nella provincia di Cremona

A poco più di un’ora da Milano, Pavia e Monza, e solo mezz’ora da Lodi, ci si può immergere in un tranquillo e particolare borgo in provincia di Cremona: Pizzighettone.

Un nome che può apparire buffo ma che racconta di un luogo che vanta tanta storia e non meno bellezza. Secondo alcuni linguisti sarebbe un nome di denominazione germanica composto da: PIZZI = “spitze” lingua di terra di fiume, GET= “gaet” via, strada, TON= “tunum” villaggio, ovvero “villaggio sulla via dove una lingua di terra si protende verso il fiume”.

Io ci sono capitata quasi per caso e devo ammettere che ne sono rimasta incantata.

Pizzighettone si trova nel bel mezzo della Pianura Padana, circondato da una rigogliosa campagna e attraversato dal fiume Adda, sulla cui riva est si trova il centro del Borgo e su quella ovest la Borgata di Gera e collegati tra loro da un bel ponticello.

Un po’ di storia di Pizzighettone

La sua storia risale al periodo Celtico (III sec. a.C.) il cui popolo si insediò nell’area proprio grazie alla presenza del fiume Adda, a ridosso del quale costruirono l’antica piazzaforte di Acerrae.

Quando giunsero i Romani trasformarono la piazzaforte in una stazione di transito per raggiungere Cremona.

Fu solo intorno al 1100 che il comune di Cremona iniziò ad insediare l’area costruendo prima una torre, per controllare l’area, e di seguito un castello. Quando passò in mano al dominio di Milano, i Visconti prima e gli Sforza in seguito, lo trasformarono in una fortezza per difendersi dai Veneziani, costruendo delle imponenti mura circondate da fossati.

Il borgo cadde in mano ai francesi per un breve periodo, conclusosi con la loro sconfitta durante la battaglia di Mirabello di Pavia del 1525 da parte degli spagnoli.

Quando, dopo un periodo in mano agli austriaci, tornò al Regno d’Italia, divenne un importante punto di riferimento per i rifornimenti militari, grazie al Genio Militare, fino al 1960 e nelle mura si possono ancora vedere le carceri che permasero fino al 1950.

In seguito, fu creato il Centro di Rieducazione Minorenni nella Villa dei Gerani, come succursale del Carcere Minorile di Beccaria di Milano, tra i cui ospiti si ricorda Renato Vallanzasca.

Cosa vedere a Pizzighettone

Le Casematte

Una delle prime cose che sicuramente attraggono entrando nella parte più antica di Pizzighettone sono le mura, che circondano l’intero borgo, e la Porta Soccorso.

All’interno delle mura, e intendo proprio dentro la struttura muraria, si possono osservare le Casematte, stanzoni ricavati per essere utilizzati come cannoniere, deposito munizioni e alloggi per le guarnizioni.

Le casematte si possono visitare durante le visite guidata dal Gruppo Volontari Mura o in occasione di eventi organizzati al loro interno.

Museo delle Arti e mestieri

Sempre all’interno delle mura si può visitare il Museo delle arti e mestieri di “Fiorenzo Barili”, 1200 mq di Casematte in cui potrete ammirare una notevole collezione di oggetti, attrezzi e immagini della vita del borgo durante il secolo scorso.

Il museo è dedicato a Fiorenzo Barili, ex sindaco del paese, ed è visitabile dall’ufficio turistico in Piazza d’Armi, con un’offerta libera.

Museo delle prigioni

Al museo delle prigioni si possono visitare 36 celle singole di isolamento al cui interno sono ancora visibili le scritte e i graffiti lasciati dai carcerati.

Si può riscoprire l’evoluzione penale del carcere attraverso oggetti e documenti relativi al periodo in cui rimase in funzione.

È possibile visitare il museo solo con visita guidata fissando un appuntamento:

Gruppo Volotari Mura: tel. 0372-730333 ; e-mail: info@gvmpizzighettone.it

Torre del Guado

La Torre del Guado ( o Torre della Bandiere o Torrione) venne costruita come punto di osservazione, era parte del Castello, di cui invece non restano che poche tracce, e deve il suo nome dal fatto che si trovasse proprio in prossimità del fiume.

Dopo la sconfitta dei francesi la Torre venne utilizzata come prigione per Francesco I di Valois, l’allora re di Francia, che vi trascorse qualche mese prima di essere liberato.

Nel 1907 la torre divenne sede delle attività culturali e, al secondo piano, venne ricostruito l’ambiente in cui soggiornò il re di Francia all’epoca della sua prigionia.

Saccheggiata e rovinata alla fine della Seconda guerra mondiale fu restaurata agli inizi degli anni ’80, restauro che riportò alla luce diversi affreschi e permise l’attuale ricostruzione della cella del re.

La Torre è visitabile solo con visita guidata contattando:

Gruppo Volotari Mura: tel. 0372-730333 ; e-mail: info@gvmpizzighettone.it

Torre del Governatore

La torre del Governatore (detta anche Torre della Guardia o Torre Mozza) si trova a nord-est e costituiva l’antica Porta Remello. Datata intorno alla fine del XIV e inizio del XV secolo, di forma quadrata, doveva essere una struttura imponente, anche se ora ne resta solo la base. Osservandola si possono ancora vedere i cardini e le mensole su cui poggiavano i ponti levatoi.

Chiesa parrocchiale di San Bassiano

La chiesa di San Bassiano si trova proprio all’ingresso del centro storico. Venne costruita nel 1158 dai Lodigiani per ringraziare i Pizzighettonesi dell’accoglienza ricevuta durante l’assedio dei milanesi.

Si resta affascinati dalla maestosa facciata, su cui fa sfoggio un bellissimo rosone centrale, e dalla Torre campanaria sul lato sinistro, costruita nel 1533, mentre sul lato destro sono ancora visibili i resti della vecchia torre.

All’interno si possono ammirare dei bellissimi affreschi e altorilievi marmorei del Trecento ma per chi volesse effettuare una visita guidata c’è la possibilità ogni sabato, domenica e festivi, dalle 15.00 alle 17.30 contattando:

Palazzo comunale

Il Palazzo comunale sorge proprio di fronte alla Chiesa di San Bassiano.

Costruito nel 1479 è un palazzo che ha un porticato ad archi ogivali sormontato da finestre decorate da cornici in cotto.

Museo Civico

Il Museo Civico si trova nello storico Palazzo Quartier Fino, luogo in cui è collocata anche la Biblioteca Civica.

Al suo interno si trovano reperti del Pleistocene, manufatti Romani e diversi oggetti recuperati da scavi effettuati nella cerchia muraria, ma anche opere pittoriche, grafiche e scultoree contemporanee di artisti in prevalenza del Nord Italia.

Ingresso libero o con visite guidate, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9.00 alle 12.30 e nei pomeriggi dal lunedì al venerdì, su richiesta, durante l’apertura della Biblioteca Civica (15.00-18.30)

Per info e prenotazioni:

Chiesa di San Pietro

Una delle chiese che maggiormente mi ha colpita nelle mie varie peregrinazioni è sicuramente la Chiesa di San Pietro, rivestita di mosaici e marmi è decisamente una delle più colorate che abbia mai visto in Italia. 

La sua costruzione si trova lungo la via Casematte, che costeggia le mura, e risale al XVIII secolo quando l’imperatore austriaco Carlo VI ordinò l’edificazione della attuale chiesa in sostituzione di una precedente, dedicata anch’essa a S. Pietro e demolita da tempo. 

La chiesa ha subito molti rifacimenti. A partire dagli anni Cinquanta del Novecento è stata interamente rivestita di marmi pregiati e ricchi mosaici dorati e policromi. Dal 1956 è Santuario Mariano.

La chiesa può essere visitata tutte le domeniche e festivi, dalle ore 15:00 alle ore 17:30 con visite guidate per gruppi (minimo 8 persone). Altre aperture solo su richiesta. 


Susanna Traveller

Amante dei viaggi, avida lettrice, scribacchina per piacere, Visual Merchandiser di professione, sono sempre in movimento nel lavoro, nella vita, con la mente e per passione. Sono decisamente una multipotenziale...

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