PARIGI, COSA VEDERE IN 3 GIORNI
Una delle più romantiche città europee
E’ una delle mete più gettonate in Europa, soprattutto fra le coppie in cerca di romanticismo. Di cose da vedere a Parigi ce ne sono davvero molte, ma noi in tre giorni abbiamo dovuto sceglierne solo alcune.
Il nostro itinerario:
Notre Dame e il “centro” di Parigi
Champs Elysees e l’Arc de Trionf
Atterriamo all’aeroporto Beauvais e per raggiungere Parigi prendiamo l’autobus, in poco più di un’ora raggiungiamo la città. L’alternativa è il taxi, ma le cifre iniziano a lievitare parecchio. Sicuramente è più comodo l’aeroporto di Charles de Gaulle, decisamente più vicino.
Abbiamo prenotato all’hotel “Le Villiers”, comodo per la vicinanza della metropolitana. A Parigi fortunatamente la Metrò è una delle più efficienti e capillari d’Europa, ci sono ben 14 linee! A queste si aggiungono 5 linee di treni suburbani e moltissimi autobus e tram, il che ti permette di visitare agevolmente una città davvero molto grande.
L’Ile de la Cité
Nella Senna vi è un’isola, anzi, in realtà ce ne sono due, una più piccola, l’Ile Saint-Louise, e una più grande, l’Ile de la Cité, situata nel centro di Parigi. Sull’isola si trova la Cattedrale di Notre Dame, la Sainte Chapelle, la Conciergerie (una volta residenza reale, in seguito prigione e oggi palazzo di giustizia) e la prefettura.
L’isola è collegata ad entrambe le rive del fiume attraverso nove ponti più uno che la collega all’isola più piccola. Vi è anche una fermata della metropolitana, la Cité (linea 4)
Notre Dame e il “Centro di Parigi”
Visitiamo la famosa Cattedrale di Notre Dame, uno dei monumenti più belli di Parigi, situata nella parte orientale dell’Ile de la Cité.
Già dall’esterno la sua bellezza e maestosità, in stile gotico, ti lascia senza fiato ma all’interno l’effetto è incredibile, la navata centrale è illuminata dal grande rosone, quello che si trova sulla facciata esterna, ha due navate laterali separate da imponenti colonne e bellissime vetrate colorate. Anche per chi non è religioso è un’esperienza mistica indimenticabile.
Fuori dalla Cattedrale, a pochi passi dall’ingresso, si trova il Punto Zero, una placca di metallo sulla pavimentazione che indica il Centro di Parigi, ovvero il punto da cui vengono calcolate le distanze con le altre città di Francia.
Secondo una leggenda se camminate su questo punto i vostri passi vi riporteranno, prima o poi, a Parigi.
Passeggiata lungo la Senna
Camminare costeggiando la Senna è piacevole e per niente noioso, lungo la passeggiata incontriamo venditori di libri e oggetti antichi, bar e ristoranti.
Attraversiamo il Pont de la Concorde, dove ammiriamo sulla riva destra Place de la Concorde, con al centro un bellissimo obelisco (ovviamente per niente parigino), mentre su quella sinistra la sede del Parlamento francese, il Palais Bourbon, che, con la sua elegante facciata in stile neoclassico, fa da specchio alla Chiesa della Madeleine.
E quasi senza accorgercene, ci ritroviamo davanti ad una delle più imponenti bellezze di Parigi.
La Tour Eiffel
Davanti a questa maestosa e gigante struttura di ferro mi sento incredibilmente minuscola ed entusiasta… l’idea di salire i circa 1700 scalini per raggiungere la cima della Tour Eiffel mi entusiasma di meno. Il problema viene risolto dall’imprevisto: le scale dal secondo piano in su sono chiuse per restauro. Saliamo a piedi fin dove si può, e sono comunque circa 700 scalini, e poi prendiamo l’ascensore. Ovviamente la fila è lunga ma fortunatamente scorrevole.
La vista dall’alto è mozzafiato e decisamente valeva anche il resto della scarpinata. Parigi da quell’altezza è un minuscolo capolavoro e i Baton Mouche sembrano piccoli insetti che galleggiano sull’acqua. Ci rilassiamo godendoci il momento prima di cominciare la discesa.
Ceniamo in un uno dei tanti ristorantini del centro e finiamo questa prima giornata passeggiando lungo la Senna, ammirando la città illuminata con la scintillante Tour Eiffel sullo sfondo.
Il Quartiere Le Marais
Il giorno successivo proseguiamo il nostro tour dal quartiere di Marais, uno dei quartieri più affascinanti della città, con la sua Place des Vosges, un incantevole giardino quadrato circondato da eleganti palazzi, i suoi negozietti colorati, e i suoi locali molto chic e alla moda è una zona vivace ed elegante, ma che, in alcuni punti, rimane più riservato e rilassante.
Un tempo era abitata soprattutto da ebrei e ci sono strade in cui si trovano ancora locali e pasticcerie tipici, come, ad esempio, i tanti venditori di falafel in rue des Rosiers.
Il Quartiere Latino
Il Quartiere Latino è un dedalo di strade colorate piene di bar e fast food. Il suo nome è nato nell’epoca medievale, periodo in cui la zona era un’area di studio dove si incontravano per lo più studenti che parlavano per l’appunto il latino.
Una tappa imperdibile è la famosa libreria Shakespeare and Company aperta da George Withman, nel 1951, che per anni è stata crocevia di scrittori e poeti parigini.
La libreria oggi è gestita dalla figlia di Whitman, Sylvia, e si trova al 37 di rue de la Bûcherie, vicino Place St.Michel. Vengono organizzati regolarmente eventi, presentazioni di libri, letture e incontri con gli scrittori.
Particolare il fatto che la libreria offre posti per dormire, ricavati dai divani al suo interno, ad artisti e scrittori squattrinati in cambio di alcune ore di lavoro fra gli scaffali.
La Tour Montparnasse
La Tour Montparnasse è il secondo grattacielo più alto di Parigi (circa 210 metri), il primo è la Tour First (231 metri), ed è possibile salire sulla terrazza in cima per avere una vista della città sicuramente suggestiva. È molto strana la sensazione che provi con l’ascensore arrivando alla fine della corsa, forse perché percorre ben 56 piani in pochissimi minuti!
L’ideale sarebbe stato salire prima di essersi inerpicati sulla Tour Eiffel che è alta 300 metri, ma la vista di Parigi dall’alto è sempre meravigliosa.
Montmartre e la Basilica del Sacre Coeur
Il nostro terzo giorno decidiamo di andare più a nord della città, sulla collina di Montmartre, sulla cui sommità appare candida la Basilica del Sacro Cuore (Sacre Coeur). Sembrava appena restaurata ma, in realtà, pare che la pietra calcarea che la riveste abbia la caratteristica di non trattenere polvere e smog per cui ogni volta che piove, cosa che avviene spesso a Parigi, il “Sacré-Cœur” ritorna sempre splendente.
Per raggiungere la chiesa vi è una lunga scalinata, e tutt’intorno l’area è ricoperta da prati verdi dove in molti vi si rilassano sdraiati a prendere un tiepido sole oppure a leggere e chiacchierare.
Ma questo luogo ha un’altra anima in sé, un’anima più colorata.
Poco distante dalla Cattedrale si può godere di piacevoli momenti culinari in uno dei vari locali che si affacciano su Place du Tertre e contemporaneamente ammirare i molti artisti all’opera.
Ma spostandosi di poco da Montmartre si entra in una zona molto particolare.
Pigalle e il Moulin Rouge
Nel famoso quartiere a luci rosse di Pigalle, conosciuto per essere il quartiere dei locali e negozi di articoli erotici, vi è il celeberrimo Moulin Rouge, il più iconico locale di Parigi.
Simbolo della Bella Époque, è principalmente noto come luogo dove si potevano ammirare le bellissime ballerine che si esibivano nel famoso ballo del can-can, originariamente nato come ballo seduttivo delle cortigiane per intrattenere i clienti e solo in seguito diventata una vera e propria forma di spettacolo.
Come è facile capire non è un vero mulino, l’idea di costruire sopra il locale esistente un finto mulino venne in mente ai proprietari Charles Ziedler e Joseph Oller, nel 1891, sull’onda del successo di un vero mulino a vento, il Moulin de la Galette (attualmente ancora aperto) che era stato trasformato in un ristornate danzante. L’idea di farlo rosso era ovviamente un modo per rendere subito l’idea di un locale particolare, e nel tempo quel colore ne divenne l’emblema.
Champs Elysees e l’Arc de Triomphe
Questa giornata si conclude passeggiando lungo gli Champs Elysées, un ampio viale straripante di locali e insegne al neon. È sicuramente pieno di vita ma meno romantico di quanto mi aspettassi.
Illuminato di sera ha comunque un gran fascino, dovuto soprattutto al bellissimo Arc de Triomphe che si può ammirare in fondo al vialone, proprio al centro di piazza Charles de Gaulle. Il monumento, ispirato all’Arco di Tito nel Foro Romano a Roma, è stato voluto da Napoleone per celebrare la vittoria della battaglia ad Austerlitz e di giorno è visitabile.
Di sicuro non abbiamo difficoltà a trovare un ristorante in cui cenare, sempre che non ci si attardi troppo altrimenti le attese possono diventare un po’ lunghette.
Devo ammettere che la nostra alimentazione di questi giorni è stata un po’ particolare, praticamente a qualsiasi ora del giorno abbiamo fatto incetta di crepes, dolci e salate, e baguette farcite con i ripieni più svariati spesso innaffiate da dell’ottimo vino rosso. Al ritorno devo ricordarmi di nascondere la bilancia!
Ritornando in albergo diamo un ultimo saluto a questa bellissima città, domani mattina presto si ritorna a casa.
Ovviamente in tre giorni non siamo riusciti a vedere tutto quello che una città come Parigi ha da offrire. È una di quelle città che si dovrebbe rivisitare più volte nell’arco della vita per avere il piacere di scoprire, di volta in volta, ogni suo angolo artistico nascosto, ogni sua romantica storia, ogni sua stravagante curiosità, magari godendosi di più i lenti momenti trascorsi al tavolino di un caffè all’aperto, lasciandosi incantare dall’atmosfera unica di una città pittoresca come solo Parigi può essere.